Oggetto: Didattica a distanza e privacy
Finora, a proposito di didattica a distanza, ci siamo giustamente preoccupati degli aspetti tecnici e organizzativi. Ma è necessario porsi anche il problema della privacy.
Riassumiamo qui pertanto le indicazioni dateci dal DPO (Data Protection Officer) del nostro Istituto, peraltro sostanzialmente ribadite dal documento emesso in data odierna dal Garante della privacy.
Il Ministero ha emanato il 6 ed il 17 marzo due note in cui fa il punto della situazione, ma lascia anche ampia libertà di movimento alle singole istituzioni scolastiche. Tale “ampia libertà di movimento” però, non può essere esercitata arbitrariamente, ma al contrario deve raccordarsi, anche in un momento così convulso, con le norme vigenti e in particolare quelle che regolamentano appunto le infrastrutture informatiche degli Enti pubblici ed il diritto alla privacy, poste a tutela delle libertà fondamentali degli individui.
Il primo elemento da prendere in considerazione è la scelta delle piattaforme. Il, DPO suggerisce di scegliere la piattaforma secondo questo ordine:
Nei casi b e c il singolo docente è chiamato a fare una valutazione preliminare circa la utilizzabilità e la serietà della piattaforma e fornire allo studente e a inviare alla sua famiglia un'informativa che li renda consapevoli dello strumento utilizzato; inoltre sarà necessario sottoporre anche uno specifico regolamento di utilizzo, cosa evidentemente non realizzabile così facilmente.
Il DPO ci fa presente inoltre le particolari cautele che devono essere messe in campo se si utilizza un servizio di messaggistica tipo Whatsapp o Telegram. Lo strumento può essere adatto se l’obiettivo è quello di veicolare informazioni esclusivamente sulle attività didattiche. In tal caso occorre ricordare che i messaggi devono essere inviati in modalità broadcast, ovvero in una modalità per cui il numero di cellulare di colui che effettuerà l’iscrizione resterà segreto agli altri membri del gruppo. Questo utilizzo di WhatsApp è l’unico che permette un livello di tutela della privacy adeguato al G.D.P.R. senza costringerci a far circolare una complessa informativa da condividere con tutti i membri del gruppo. Anche l’iscrizione al gruppo Whatsapp, come ad una qualsiasi altra piattaforma di questo tipo, è corretto che sia anticipata da una informativa che ricordi le condizioni generali di servizio, che potrebbero prevedere taluni impegni e divieti a carico dell’utente (docente, genitore o alunno).
Infine, segnalo la possibilità di formazione in materia: all’interno del progetto Programma il futuro si è già tenuto un webinar dedicato agli strumenti per fare lezione a distanza rispettando la privacy, che si può rivedere qui. Un altro webinar, dal titolo “Didattica a distanza e privacy: consigli pratici” si terrà sulla stessa piattaforma martedì 31 marzo alle ore 18.30. Trovate tutte le indicazioni per partecipare qui.
Il Dirigente scolastico
Piermichele De Agostini
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