La prof.ssa Carpani, responsabile della disseminazione del progetto presso il Liceo Porta e del coordinamento delle sperimentazioni che vengono attuate in seguito alle esperienze di mobilità, ha presentato la scaletta degli interventi dando subito la parola alla prof.ssa Invernizzi per raccontarci la sua esperienza di mobilità a Úbeda. Per meglio comprendere l’organizzazione della scuola ha opportunamente illustrato il background sociale in cui la scuola spagnola si trova ad operare. Obiettivo di apprendimento era il metodo Problem Based. Ha potuto osservare e apprezzare in modo particolare l’autonomia e il senso di responsabilità di studenti ancora molto giovani. L’intervento è stato molto interessante e documentato, si segnala il coinvolgimento attivo degli studenti per attività anche organizzative della scuola, ad esempio l’organizzazione della gita scolastica.
Si rimane in Spagna ed è il turno della prof.ssa Ratti la cui attività mirava a trarre spunti per migliorare la didattica CLIL nel Liceo Porta, che, dopo aver spiegato in modo dettagliato lo svolgimento dell’attività concordata con il tutor spagnolo, ha potuto notare: “gli insegnanti non erano autoritari, ma sicuramente autorevoli, un clima di collaborazione e il docente al servizio dell’alunno, e molto appassionati”. Ha proseguito dicendo che l’ha molto colpita, nonostante livelli di competenza linguistica diversificati, la generale disinvoltura degli studenti nell’utilizzo autonomo della lingua. Questi studenti sono esposti, con la metodologia CLIL, da 12 a 15 ore di uso dell’inglese, in varie discipline e quindi in vari contesti cosa che rende molto più semplice e naturale la comunicazione in lingua straniera. I docenti collaborano a livello interdisciplinare e utilizzano griglie di valutazione peer-to-peer che va ad incidere per un 20% sulla valutazione finale ed “è molto costruttivo perché gli studenti sono molto contenti di far parte del processo di valutazione”. Ha proseguito con il racconto dell’osservazione di una lezione in cooperative learning a gruppi.
È stato poi il turno della prof.ssa Carpani che ha svolto la sua esperienza di mobilità nella contea di Donegal, in Irlanda e ci ha portati nella piccola scuola Coláiste na Carraige di Carrick. Una realtà scolastica completamente diversa dalla nostra: studenti, spazi e contesto. L’esperienza aveva l’obiettivo di osservare il metodo cooperativo che in questa scuola viene impiegato in modo diffuso. Ha detto infatti la docente: “Ho potuto osservare un continuo cambiamento di metodo ma centrato sempre sulla stessa considerazione che i ragazzi devono lavorare in modo cooperativo”.
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La prof.ssa Paladino ci ha invece raccontato della sua esperienza nella scuola di Levice in Slovacchia. La docente conosceva già la collega Tatiana che era stata ospite del Liceo nel novembre scorso. I 5 giorni di job shadowing della docente sono stati molto intensi e pieni di attività, ma la Slovacchia è un Paese poco noto, per cui la professoressa ci ha fatto conoscere anche molti aspetti della loro cultura e delle problematiche che hanno dovuto affrontare dopo la separazione dall’attuale Repubblica Ceca. Gli studenti fanno molte ore di lingua straniera per cui raggiungono una competenza linguistica di livello C1. Si adopera anche qui il metodo cooperativo, quello della domanda-risposta e lavorano anche individualmente, ma molto è puntato sulle abilità di speaking e i 45 minuti di lezione sono effettivi.
Infine, la prof.ssa Colombo e la prof.ssa Russo ci parlano della loro esperienza di accoglienza dei colleghi da Creta: “Nel complesso è stata un’esperienza simpatica. È sempre bello confrontarsi. Io mi sono portata a casa anche la sensazione che anche la nostra scuola ha qualcosa da dare. Non solo abbiamo tanto da imparare come abbiamo sentito oggi dalle testimonianze delle colleghe che sono state all’estero. Sicuramente è stata un’esperienza di condivisione ma anche materia di riflessione, penso per entrambe, perché nel confrontarsi con quello che raccontano gli altri delle loro scuole si riflette anche sul lavoro che facciamo tutti i giorni” (prof.ssa Colombo).
Il Dirigente scolastico, senza nascondere le perplessità che nutriva quando tutto è cominciato, ringrazia tutti coloro che hanno contribuito e considera che: “Ascoltando tutte queste testimonianze mi rendo conto che è un’esperienza che ha dato molto alla scuola, sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano”.
Personalmente ringrazio tutti i colleghi di Erba, Cantù e Merone che hanno voluto partecipare ai nostri incontri.
Ma l’avventura non finisce qui: ci saranno ancora 3 job shadowing e 2 corsi strutturati, quindi ancora tanto da imparare e condividere.
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