Questa prima rilevazione è stata effettuata su 175 studenti, appartenenti a 4 classi del Liceo Linguistico (45.7%) e 4 classi del Liceo delle Scienze Umane opzione economico-sociale (54.3%). Prevale la componente femminile (80%). Quanto alla distribuzione per anno si rileva il 39.8% frequentante la classe terza, il 23.4% la quarta e il rimanente 37.7% la classe quinta.
Il questionario è suddiviso in 3 parti.
Parte prima: informazione
Solo 17 studenti su 175 non sono mai stati all’estero negli ultimi tre anni, mentre la maggioranza viaggia frequentemente, per turismo o per studio.
Ad una prima domanda generica sulle informazioni ricevute sull’Unione Europea circa il 60% si ritiene sufficientemente informato prevalentemente da TV, scuola e internet, mentre solo l’11% ne sente parlare in famiglia; le informazioni a cui risultano più interessati sono relative alle possibilità di studiare e lavorare all’estero.
Parte seconda: cittadinanza
Questa seconda parte, specifica sulla percezione di cittadinanza europea, ha chiesto agli studenti quanto fossero d’accordo con alcune definizioni.
La quasi totalità degli studenti condivide il concetto che la cittadinanza sia un insieme di diritti e doveri, di appartenere ad una comunità e che questa sia necessariamente governata da un insieme di norme e regole.
Ritengono anche che essere cittadini significhi essere liberi, partecipi della cosa pubblica, condividendo e costruendo valori nella comunità, che è necessario conoscere e rispettare le norme del paese in cui si risiede (tra gli abbastanza e i molto si arriva ad una percentuale media delle risposte di oltre il 90% degli studenti).
Quando però si parla di Unione Europea quasi 1/3 degli studenti manifestano una certa sfiducia nel futuro e la sentono ancora lontana e frammentata, anche se quasi tutti la riconoscono come istituzione.
La maggior parte degli studenti sente però l’importanza e i vantaggi di essere cittadini europei (libertà di movimento 93%, avere più opportunità formative 78%, essere più forti insieme per affrontare le sfide globali 69%) ma il dato per me più interessante è quel 74.9% di studenti che ritiene che essere cittadini europei significhi ancora costruire una comunità basata sui principi di solidarietà e pace.
Parte terza: il futuro
Interrogando i giovani studenti su come immaginano il futuro dell’UE, emerge che solo il 16.6 % ritiene che la vita sarà più facile;
più dell’85% sarebbe disponibile a fare esperienze di tirocinio o di lavoro all’estero (il 60.9% anche a tempo indeterminato);
i principali suggerimenti per la crescita economica riguardano il miglioramento del settore istruzione (40%) e investimenti nella ricerca e innovazione (38.3%).
Ultimo dato di un certo interesse è la convinzione di molti studenti che, per trovare lavoro più facilmente, bisognerebbe valorizzare maggiormente le capacità di adattamento a contesti multiculturali (38.3%) e in successione le competenze linguistiche, i titoli di studio e l’esperienza professionale.
Riflessione conclusiva
I nostri studenti sono e si sentono cittadini, sono aperti al mondo esterno ma allo stesso tempo temono che il sogno europeo svanisca.
Vorrei terminare con alcune libere affermazioni degli stessi studenti che secondo me ben illustrano questa duplice percezione:
“Io vorrei sentirmi più parte della comunità europea. Mi sento cittadino, ma non pienamente, forse dato anche dal fatto che non ho ancora raggiunto la maggiore età. Conosco i miei diritti, ma non in modo completo, vorrei essere più informato e conoscerli meglio e più a fondo”
“Si, in un momento difficile come quello attuale è importante far parte di una comunità come quella Europea, che permette agli individui di avere una maggiore libertà di diventare quello che si desidera attraverso l'ampliamento delle possibilità a disposizione di ciascuno.”
“non ho mai davvero pensato a questo. sinceramente non mi sento molto cittadino europeo, forse perché sono ancora giovane e non mi rendo conto di quello che mi circonda. mi sento cittadina, non mi sento europea a tutti gli effetti. non penso nemmeno di essere a conoscenza dei miei diritti e di cosa mi spetta perché nessuno mi ha mai parlato di questi e non se ne parla abbastanza in generale.”
Molti si sentono cittadini, alcuni anche europei, ma quasi tutti i commenti chiedono alla comunità educante maggiori informazioni sui loro diritti di cittadini.
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