Una ricaduta (dissemination) inaspettata si è avuta quando i Rappresentanti degli Studenti del Consiglio d'Istituto hanno voluto organizzare un'assemblea studentesca sul tema della violenza contro le donne con il supporto della psicopedagogista dott.ssa Lucia Todaro.
Hanno chiesto agli studenti del progetto di recitare i role-play in italiano come spunto di riflessione sul tema della violenza sulle donne dedicato agli studenti del primo biennio. Quel giorno non ero neanche presente: mi trovavo a Milano per una giornata di formazione sul tema delle competenze e valutazione delle competenze, ma ero convinta che i miei ragazzi se la sarebbero cavata benissimo da soli.
Non essendo testimone dell'incontro, leggerete le recensioni di due studenti a cui avevo chiesto di realizzarli.
(articolo di Martina Villa, I A)
Venerdì 8 Aprile, si è svolto presso il nostro Istituto l'incontro con la psicopedagogista dottoressa Lucia Todaro, nell’ambito dell’assemblea degli studenti rivolta alle classi prime e seconde, avente come oggetto la violenza che alcune donne ancora subiscono. L'incontro è cominciato con la recitazione di alcune scenette, create e interpretate dagli alunni di III T, che hanno rappresentato casi di molestie sul lavoro, violenza domestica, stalking, violenza fisica e violenza psicologica.
E' intervenuta quindi la dottoressa Todaro prendendo spunto dai vari tipi di violenza presentati ha sollecitato la riflessione con domande agli studenti ed esprimendo il suo pensiero ha dato importanza a tre concetti fondamentali: rispetto, libertà e assertività.
Rispetto: ogni persona deve avere soprattutto rispetto di se stessa, altrimenti sarà difficile essere rispettata. Dobbiamo sempre rispettare gli altri, anche se non li conosciamo, chiunque essi siano e in qualunque condizione si trovino. Possiamo esprimere il nostro rispetto tramite l'aiuto che siamo in grado di dare.
Libertà: capacità di dire NO, essere liberi di dire ciò che pensiamo e ribellarsi alle ingiustizie, dimostrare la forza che abbiamo; la libertà ci permette di non temere niente e nessuno.
Assertività: a metà tra passività e aggressività; solitamente una persona aggressiva, è una persona che nasconde delle debolezze, una persona che non crede in se stessa e teme la forza degli altri.
Il discorso di Lucia Todaro ha aiutato tutti i presenti a riflettere su quelli che sono purtroppo problemi quotidiani e sul dolore che alcune persone provano per diritti umani violati, ma anche sulla forza che tutti abbiamo dentro di noi e che ci aiuta nei momenti di difficoltà.
Queste i video in italiano rappresentati dal vivo in palestra.
(articolo di Jessica Piracci, IV A)
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”
(William Shakespeare).
Con questo aforisma si è aperta l’assemblea studentesca rivolta al triennio del Porta. La relatrice, la dottoressa Lucia Todaro, psicopedagogista, ha affrontato con gli studenti del liceo il tema importantissimo della violenza sulle donne, iniziando con questa frase allo scopo di far riflettere sulla verità che esso contiene ma anche per porre un quesito di fondamentale importanza: le donne credono a questa affermazione?
La non consapevolezza della donna di essere uguale all’uomo è uno dei “virus mentali” o cause di violenza più comuni.
La donna non deve considerarsi inferiore e per fare ciò deve acquistare una libertà personale che le permetterà di non essere e di non considerarsi inferiore a nessuno, questa libertà che si deve ricercare fino all’avvenuta conquista è un bene prezioso, come spiegava Lucia Todaro. Per essere liberi bisogna avere consapevolezza di sé, conoscere i propri punti di forza e i propri limiti, solo così una donna potrà essere forte e denunciare qualunque atto di violenza. Per forza non si intende quella fisica ma si intende quella forza interiore, dell’anima, che tutti noi abbiamo nel momento in cui siamo consapevoli di noi stessi, forti o deboli, sicuri od insicuri, estroversi o timidi.
Da questa conoscenza di sé si arriva all’autostima, altro elemento fondamentale per “curare” i cosiddetti “virus mentali”, con essa infatti non potremmo mai mal valutare i segnali che il nostro corpo ci manda in queste spiacevoli esperienze.
Il nostro corpo, infatti è un elemento fondamentale, in particolare: la testa, il cuore e la pancia. Il cuore e la pancia sono le parti che possiamo sempre definire vere, esse non ci mentono mai. Il nostro cuore non può provare sentimenti falsi e la nostra pancia non può riflettere emozioni non sentite ma la nostra testa, a nostro discapito, può ingannarci e mentirci provando a trovare giustificazioni per comportamenti ingiustificabili.
La giustificazione è con il senso di colpa uno dei sentimenti più difficili da “eliminare” dalla testa delle donne che subiscono violenza, questi possono essere definiti come i più grandi nemici delle donne.
Un uomo che ama non è un uomo violento.
Un uomo violento non ama e va denunciato.
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